L’Africa del sorriso

L’Africa del sorriso
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Questa mattina abbiamo visitato Port Elizabeth e i dintorni grazie a un tour alternativo che ci ha mostrato la realtà e i problemi del Sudafrica e l’impegno della gente per rendere migliore la vita delle persone e soprattutto dei bambini.


Dopo colazione – uova sbattute (senza bacon) e yogurt con arance (qui è stagione) – siamo andati in centro in città, dove alle dieci ci aspettavano Asanda di Calabash Tours, e Xolani, la nostra guida. Siamo partiti con lui alla volta del centro, dove ci ha raccontato la storia della città e mostrato gli edifici principali, poi ci siamo allontanati dal centro, prima nella zona residenziale, durante l’apartheid riservata ai bianchi e ancora oggi prevalentemente bianca, poi una zona dove vivono gli immigrati da tutte le parti dell’Africa, le baraccopoli e le case costruite da Nelson Mandela. Ci siamo fermati nella township Ubunye per fare un giro tra le baracche, i bambini erano contentissimi di vederci e volevano essere fotografati. Poi siamo passati in macchina tra le vie di Njoli piene di bancarelle, “saloni” di parrucchiere nei container, mercatini, taxi illegali. Infine ci siamo fermati a New Brighton, dove abbiamo visitato una scuola elementare accompagnati dalla preside. Anche se povera, la gente è gentilissima, sorride sempre e saluta quando ti vede passare. È stata un’esperienza bellissima.

Verso le due abbiamo preso la macchina e siamo proseguiti verso Plettenberg Bay, l’inizio della Garden Route. Abbiamo attraversato la foresta Tsitsikamma, dove torneremo domani. Siamo al Lairds Country Lodge, un posto bellissimo in stile inglese-africano, e stasera abbiamo cenato qui: carpaccio di struzzo affumicato, poi un filetto di pesce alla griglia e un buonissimo dessert. Siamo seduti davanti al caminetto, Stephan con in braccio un gatto, e altri inglesi-afrikaaner un po’ troppo rumorosi. Mi sa che tra un po’ ce ne andiamo in camera, anche se li fa un po’ freddo…

Buonanotte e buone foto!