Per non parlare dell’Airport Shuttle, un catorcio. Poi abbiamo fatto il giro dell’aeroporto di Francoforte, per un’ora intera. Prima a piedi, poi col metro, poi di nuovo a piedi, poi col pullman, attraversando tutto il cantiere, e finalmente siamo saliti sull’aereo della Condor, pieno zeppo di italiani. Abbiamo mangiato abbastanza bene, ma lo sapevate che il servizio è talmente scarso che non si può neanche scegliere il pranzo?
Vabbè, atterrati a Cancun con mezz’ora di anticipo, abbiamo aspettato per un’ora che arrivasse la valigia verde… indovinate un po’? Desapparecida, probabilmente a Francoforte, non si sa, in effetti il dubbio ci era venuto quando dal finestrino dell’aereo abbiamo visto caricare all’ultimo minuto solo quella rossa… Abbiamo denunciato la scomparsa con tanto di identikit e ce la porteranno in hotel, a Merida, ma non si sa esattamente quando. Speriamo bene.
Prossima tappa: il noleggio della Alamo. Dopo aver compilato tutte le scartoffie abbiamo preso in consegna il nostro coche per la prossima settimana: una mitica Ford “Fista” (poverina, ha perso la E), non sappiamo di che anno, sappiamo solo che non ha la chiusura centralizzata e che bisogna chiudere tutte le porte a mano una per una… ridete, ridete… Importante che abbia l’aria condizionata. Insomma, una tipica macchina scassata da messicano, però funziona. Prima cosa positiva della giornata: abbiamo subito trovato l’hotel, dove ci hanno dato tutto il necessario per il viaggio. Siamo subito andati a cercare 1) un bancomat, 2) spazzolini e dentifricio (manca tutto il beauty case), 3) pantaloncini corti per il povero Stephan. Fortunatamente, dopo un giro nella Zona Hotelera e un primo incontro con un messicano rompipalle, abbiamo trovato tutto, persino la cena al parcheggio del super: tacos al carbone, ottimi! Ce la caviamo persino con lo spagnolo…
E adesso sono le 21.30, quasi quasi andiamo a dormire. Buenas noches!
2 risposte a Arrivo a Cancun… con una sola valigia