Very british

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La nostra giornata oggi è cominciata con calma alle otto. Il tempo prometteva bene, faceva già caldo ed erano previsti 24°C di massima.


Il buffet per la colazione era ben fornito, però non ci hanno risparmiato il “warm breakfast” e ci siamo beccati il solito sguardo stranito. È tanto strano preferire una brioche a uova e bacon? In compenso c’era una bella scelta di marmellate.

Verso le dieci siamo saliti in macchina e ci siamo diretti verso la foresta Tsitsikamma. Ci siamo prima fermati alla Bloukrans River Bridge, un ponte altissimo dal quale di può fare bungee jumping, e poi al Big Tree, un albero di 800 anni con una circonferenza di 8,5 m e un’altezza di 36 m. Dopo una breve camminata siamo entrati nel parco nazionale del Tsitsikamma che comprende un tratto di foresta lungo la costa. Abbiamo camminato fino a un ponte sospeso vicino a una cascata, ma uno dei ponti era chiuso e non si riusciva ad arrivare alla cascata. Siamo tornati indietro. Le passeggiate nella foresta sembrano la meta preferita dei vecchietti bianchi in ciabatte (per un pelo uno non ha perso l’equilibrio quando siamo passati).

Siamo tornati sulla strada principale e abbiamo imboccato quella per Nature’s Valley, una baia dove non c’è scogliera, ma sabbia.

Prossima tappa era Tenikwa, un centro di riabilitazione per felini. Lì abbiamo visto tantissimi suricati, gatti selvatici africani, caracal, serval, ghepardi, e infine il leopardo che si è pappato mezzo pollo, con le ossa e tutto, dovevate sentire il rumore che faceva. Potevamo entrare nelle loro gabbie (tranne quella del leopardo) e avvicinarci per fare delle foto. Pensate, i ghepardi facevano le fusa! E che rumore… Peccato non poterli toccare.

Prima di recarci a Knysna, ci siamo fermati un po’ a Plettenberg Bay per ammirare la spiaggia. Non c’è voluto molto e abbiamo avvistato una balena, lontano purtroppo. Probabilmente nei prossimi giorni saremo più fortunati.

Adesso ci troviamo al Belvidere Manor, nei pressi di Knysna, un piccolo villaggio composto da cottage in stile inglese che da fuori sembrano belli, ma all’interno non sono un granché. Come si dice da noi: “Draußn hui, innen pfui!”. Abbiamo cenato nel pub che si trova al centro di questa specie di residence, 100% inglese. Abbiamo mangiato fish and chips, hamburger e bevuto birra africana. Deve essere un posto dove i vecchietti vengono a svernare. Infatti adesso siamo straiati sugli scaldaletto: Stephan sta provando la funzione “pre-heat” e si sta bruciando il sedere. Davanti a noi c’è anche una stufetta elettrica. In tutto qui ci sono 4 stanze e una piccola cucina. Come detto, abbiamo visto di meglio.

Domani vistiamo il Little Karoo e gli struzzi! Ciao!

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