Alle nove partenza da Bergen e viaggio un po’ noioso (a causa della pioggia e delle tante gallerie) fino a Voss, centro sportivo estivo e invernale. Da lì abbiamo proseguito in direzione Nærøyfjord, dichiarato patrimonio naturale dall’Unesco. Lungo la strada abbiamo optato per una vecchia stradina che porta in cima alla Stalheimskleivane e all’antico Stalheim Hotell e che da lì scende vertiginosamente lungo 13 tornanti belli stretti e ripidi. Arrivati a Gudvangen, al traghetto, c’era un sacco di gente, tra cui giapponesi (ci siamo accorti che visitano prevalentemente i siti Unesco). Dopo una lunga attesa e partenza in ritardo abbiamo percorso il Nærøyfjord, il braccio più spettacolare del Sognefjord e il più stretto al mondo (250 m). All’inizio pioveva ma siamo comunque restati all’aperto per vedere meglio. Dopo un po’ per fortuna ha smesso.
Il traghetto ci ha portati a Kaupanger, sulla sponda nord del Sognefjord, il più lungo della Norvegia e secondo al mondo. Da lì abbiamo proseguito sempre verso nord, costeggiando il Jostedalsbreen, in ghiacciaio più grande dell’Europa continentale, con piccola fermata a Fjærland, la città del libro, e a Bøyabreen, un braccio glaciale. Fortunatamente, dopo un tunnel lungo 7 km, i tempo è migliorato e ci siamo goduti una splendida vista sull’Innvikfjorden, prima di arrivare a Hjelledalen, in uno storico hotel in riva al lago. Abbiamo cenato qui, anche perché come al solito è l’unico hotel-ristorante-negozio del posto: crema di cavolfiore, anatra/salmone con risotto agli asparagi e mousse al cioccolato con le more. Abbiamo una camera con vista sui ghiacciai e adesso piove anche qui. Speriamo in un miglioramento entro domani, visto che facciamo un altro giro sul fiordo.
Alla prossima!