Maní, Loltún, Samula e Valladolid

Maní, Loltún, Samula e Valladolid
Facebooktwitterpinterestmail

Ciao! Dopo un ricca colazione siamo partiti da Uxmal. La nostra prima fermata doveva essere alle grotte di Loltún per la visita guidata delle 9.30, tuttavia i messicani non sono molto esperti di segnaletica, quindi abbiamo sbagliato strada…


Poi non parliamo delle enormi buche e topes a sorpresa… per i meno esperti, i topes sono dei rallentatori del traffico di cemento o altri materiali che spesso non sono neanche segnati. Vabbè, insomma ci siamo fermati a Maní (lungo la Ruta de los Conventos) per visitare la Iglesia de San Archangel che è uno dei più importanti monasteri dello Yucatan, dove il vescovo Diego de Landa distrusse tutta la letteratura originale maya.

Alle 11 siamo giunti alle grotte di Loltún. Con una guida abbiamo percorso due chilometri sottoterra e abbiamo visto stalagmiti e stalattiti, bassorilievi e tracce di pitture antiche maya. Alla fine del percorso attraverso un’apertura d’areazione gli alberi della foresta circostante calano le loro radici sul fondo della grotta.

Per pranzo ci siamo fermati a Piste al ristorante Las Mestizas per gustare un buon piatto di nachos con formaggio e fagioli, tacos de pollo con queso e queso relleno (queso=formaggio). In effetti la cucina è abbastanza pesante, però non ci sono tante alternative. Bene o male a tavola ci sono sempre tacos, fagioli e cipolle (e ovviamente qualche salsa piccante).

Dopo pranzo abbiamo proseguito per Valladolid dove ci fermeremo questa notte. Per rinfrescarci un po’ abbiamo fatto una sosta al Cenote Samula a pochi chilometri dalla città. I cenotes sono delle piscine naturali sotterranee che erano l’unico approvvigionamento d’acqua dei maya. L’acqua era limpida e fresca. Anche qui gli alberi calavano le loro radici nell’acqua.

La sera abbiamo fatto quattro passi in città e per cena ci siamo concessi giusto una pannocchia con maionese e chili, e una nieve al mango (come un succo di frutta ghiacciato) e un succo al lime.